Le Rovine Alba Docilia

Piazza della Stazione FF.SS

 

Sul piazzale della stazione ferroviaria di Albisola sono visibili i resti di una grande villa di età romana (circa 8000 mq) risalente al I-II secolo d.C., riportata alla luce dagli scavi archeologici condotti da don Schiappapietra, parroco della Chiesa di San Nicolò, che iniziarono nella seconda metà dell'Ottocento; gli scavi proseguirono in varie fasi dal 1957 al 1975 e rivelarono la struttura di una splendida villa romana, databile tra il I ed il III secolo d.C., a base quadrilatera con lati di circa 100 per 70 metri disposti attorno ad un grande cortile. Gli studi portarono ad identificare il sito con Albium Docilium (Alba Docilia), la stazione o luogo di sosta segnalata tra Vada Sabazia (Vado Ligure) e Ad Navalia (Varazze) sulla Tabula Peutingeriana, la mappa stradale dell'Impero Romano e su altri itinerari antichi col nome di Alba Decilia o Delicia. 

Nella struttura sono riconoscibili il quartiere padronale, il settore rustico-produttivo ed il settore termale. Il quartiere residenziale era esposto verso il mare, ed i reperti rinvenuti testimoniano decorazioni marmoree, pavimenti a mosaico, stucchi ed intonaci dipinti; alcuni dei vani erano forniti di sistema di riscaldamento mediante circolazione di aria calda sotto i pavimenti. Il settore rustico era composto da un grande cortile centrale circondato da una ventina di vani adibiti a magazzini di derrate agricole, alloggi servili, ricoveri per animali ed impianti per la lavorazione dei prodotti provenienti dalle proprietà terriere dell'azienda agricola.

 Il settore termale comprende un grande edificio circolare, probabilmente una sauna per bagni di vapore o aria calda, una vasca rivestita con malta idraulica ed una serie di vani di servizio. I mattoni con i quali è stato costruito l'edificio lasciano supporre l'esistenza di una fornace, ipotesi avvalorata dai reperti ceramici recuperati nel sito durante il corso degli scavi. Alla luce di quanto appreso sulla struttura della villa e dei reperti, tra i quali numerose monete che testimoniano una fitta rete di rapporti commerciali, Alba Docilia tende ad essere considerata una "mansio", cioè una stazione di posta romana creata allo scopo di ospitare i viaggiatori che vi trovavano riposo ed accoglienza durante i tragitti sulle strade di grande comunicazione.