i due papi Della Rovere

Papa SISTO IV

a cura di Paolo Brezzi


Al secolo Francesco Della Rovere (Celle Ligure 1414-Roma 1484), papa (1471-84) Di nobile famiglia savonese, francescano, si adottorò in teologia a Bologna e divenne generale dell'ordine nel 1464; nel 1467 venne fatto cardinale da papa Paolo II, e alla morte di quest'ultimo (1471) gli succedette sul soglio pontificio. I suoi primi sforzi puntarono nella politica interna, al rafforzamento della propria posizione e, in politica estera, a promuovere una ripresa dell'iniziativa da parte della cristianità contro l'espansione ottomana. Controllò Roma e il territorio. Quanto alla lotta contro i turchi, Sisto IV cercò di far rivivere, ultimo tra i pontifici, lo spirito della crociata, indirizzando una serie di bolle a tutti i regnanti europei e inviando loro cinque cardinali legati, espressamente nominati. La reazione fu tiepida; il papa allora, con il concorso di Napoli e di Venezia e spendendo fra i 1471 e il 1472 ben 144.000 ducati, allestì una squadra navale, che prese Smirne ma si sciolse nel gennaio 1473. In seguit, fervore per la crociata andò scemando e l'attenzione del pontefice si rivolse all'Italia. Sisto IV favorì dapprima le ambizioni del nipote Pietro Riario, che sembra aspirasse a succedegli nel papato; poi, morto Pietro aiutò il fratello di lui Girolamo Riario  a costituirsi un forte dominio personale in Romagna attirandosi così l'ostilità di Milano, Firenze e Venezia La situazione precipitò dopo che venne alla luce la congiura dei Pazzi (1478) che il papa e Riario avevano appoggiato. Nella guerra che seguì tra Firenze e Napoli Sisto IV intervenne colpendo i fiorentini di interdetto; ma la riconciliazione intervenuta tra Lorenzo de' Medici e il re Ferdinando di Napoli lo costrinse presto a ritirarlo (1480) La sua figura fu molto discussa sopratutto per la rigidezza del suo dominio, il suo aperto nepotismo, la disinvoltura con cui procurò introiti alle proprie casse vendendo cariche, uffici, grazie di ogni genere. Ne va dimenticato il ruolo svolto da Sisto IV in campo culturale: protesse gli artisti; permise che rifiorisse  in Roma l'Accademia di Pomponio Leto, ridotta sotto Paolo II quasi alla clandestinità; istituì la schola cantorum detta Cappella Sistina; diede alla biblioteca vaticana una nuova sede e l'arricchì di opere greche, latine, ebraiche; affidò al Platina la redazione della Vita Christiaccomnium pontificum. A lui si devono anche la costruzione del ponte sul Tevere e della cappella in Vaticano che portano il suo nome. Il suo sepolcro bronzeo è opera del Pollaiolo. 

Busto del pontefice e stemma sormontato da tiara e chiavi - Grosso  Diametro = 25

SISTO IV è il primo Papa che inizia ad emettere una moneta con l'effige del Pontefice consuetudine poi continuata.


Papa Giulio II

a cura di Gino Benzoni


Al secolo Giuliano della Rovere (Albisola 1443 - Roma 1513), papa (1503-13) Nacque da una famiglia di modeste condizioni, e studiò nel convento dei francescani di Perugia, dove assunse il chiericato. Divenuto papa col nome di Sisto IV il cardinale Francesco della Rovere, suo zio, Giuliano potè iniziare una brillante carriera, ottenendo dapprima il vescovato di Carpentras e quindi la porpora cardinalizia, il 16 dicembre 1471. Dopo cariche e incombenze, benefici: abate di Grottaferrata, titolare delle sedi vescovili della Sabina e poi di Ostia e Velletri, vescovo di Bologna, arcivescovo di Avignone. La sua influenze salvò una temporanea eclissi, crebbe a dismisura durante il pontificato (1484-92) di Innocenzo VIII soggiogato dalla sua soverchiante personalità e a lui legato da vincoli di gratitudine; doveva in effetti la tiara ai disinvolti e, anche, simoniaci maneggi dell'energico cardinale, il quale, comunque, in seno al collegio cardinalizio, rappresenterà sempre più, di contro alle mondanissime tendenze d'un Ascanio Sforza e d'un Rodrigo Borgia, una linea severa di reazione alla decadenza morale della chiesa e all'indebolimento dell'autorità pontificia. Pur aver dato il suo consenso all'elezione del cardinale Borgia (Alessandro VI), dopo un accordo gli si oppose e per ragioni di sicurezza dimorò a Ostia, a Marino in Francia, a Savona, morto il rivale, anche se non gli riuscì di subentragli, fu in grado, tuttavia, di sventare l'elezione del francese cardinale George d'Amboise; brevissimo fu il papato di Pio III, al quale il Della Rovere succedette col nome di Giulio II, il 1 novembre 1503.Ma più che alla chiesa come istituto universale, Giulio II rivolse la sua attività alla ricostruzione del prestigio dello stato della chiesa. Nel 1505 chiamò alla sua corte Michelangelo e gli affidò l'esecuzione del proprio monumento sepolcrale. Nel 1506 diede l'avvio alla costruzione della  nuova basilica di San Pietro. Nel 1508 commise a Michelangelo gli affreschi della Cappella Sistina e a Raffaello la decorazione delle Stanze Vaticane. Per Giulio II lavorarono anche il Bramante, il pinturicchio e A. Sansovino.

 

 

Busto del Pontefice

 

San Pietro e San Andrea nella navicella

Doppio fiorino di camera

diametro = 26